Alors que les femmes s'affirment sur la scène du monde et que les catégories sexuelles se multiplient, la psychanalyse met au jour que le féminin n'est pas réductible à des données biologiques ou culturelles. Ce livre explore le féminin hors genre et au-delà du fantasme. De dits d'analysants, il extrait quelques expériences de jouissance.
 La sexualité féminine, « continent noir » de la psychanalyse freudienne, est mystère. De ce trou noir, Marie-Hélène Brousse fait surgir des effets de savoir. Le vide situe un érotisme propre au féminin. Elle précise ici l'avancée de Lacan isolant une jouissance autre que phallique, non localisée, indicible, qui a des affinités avec l'infini.
 Le féminin est un mode de jouir qui toujours surprend les êtres parlants quand ils l'éprouvent, une jouissance hors sens, hors loi, mais pas hors corps.
 
 Marie-Hélène Brousse Psychanalyste à Paris, membre de l'École de la Cause freudienne et de l'Association mondiale de psychanalyse.

Mode de jouir au féminin

Fin dai suoi esordi la psicoanalisi si è interessata ai conflitti e la sua storia è legata alle vicissitudini dell'impatto della guerra sui soggetti, nella forma specifica del trauma, nonché alla guerra come modalità del legame sociale. Questo volume raccoglie i contributi di psicoanalisti che si interrogano su quello che la guerra può insegnare alla psicoanalisi e su cosa la psicoanalisi può dire su di essa, provando a decifrarne le coordinate, e sul posto che essa ha nel discorso, cioè nella civiltà. La guerra infatti accompagna, e forse determina, lo sviluppo delle civiltà. Le sue forme si modificano e, oggi, essa appare nella forma del "senza limite", conformemente alla modalità predominante nei nostri legami, configurando scenari inediti. Gli effetti sui soggetti, oggi come ieri, e il modo con cui questi possono essere trattati, sono ciò di cui si occupano gli analisti, orientati da Freud e da Lacan, considerando il trauma un fatto singolare, che non si presta a soluzioni universali, né tantomeno standardizzabili. Ma è compito degli psicoanalisti anche quello di delineare le coordinate fondamentali del nostro attuale "disagio della civiltà", per poter contribuire alla lettura del posto che la guerra occupa nel nostro tempo, al di là di qualsiasi "facile ricetta" che si vorrebbe risolutiva.

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