Pourquoi certains Etats sombrent-ils dans l'autoritarisme ou l'anarchie alors que d'autres défendent les libertés individuelles ? La plupart des sociétés ont connu, au cours des siècles, des périodes où les forts ont dominé les faibles et où la liberté humaine a été étouffée par la force, les coutumes et les normes. Soit les Etats ont été trop faibles pour protéger les individus face à ces menaces, soit ils ont été trop forts pour que les individus se protègent eux-mêmes. La liberté n'émerge que lorsqu'un équilibre est trouvé entre l'Etat et la société. Daron Acemoglu et James A. Robinson emmènent le lecteur dans un voyage à travers le temps, de l'American Civil Rights Movement à l'histoire ancienne et récente de l'Europe, en passant par la civilisation zapotèque vers 500 avant J.-C, l'histoire impériale chinoise, le colonialisme dans le Pacifique et le système de castes de l'Inde... pour comprendre comment s'est tantôt élargi, et tantôt rétréci, le couloir menant à la liberté. Aujourd'hui, nous sommes en pleine période de déstabilisation. Nous avons plus que jamais besoin de liberté, et pourtant le couloir de la liberté est de plus en plus étroit et dangereux. Le danger qui se profile à l'horizon n'est pas " seulement " la perte de notre liberté politique ; c'est aussi celui de la désintégration de la prospérité et de la sécurité qui dépendent essentiellement de la liberté. A l'opposé du couloir de la liberté se dessine la voie de la ruine.

Le Couloir étroit - Les Etats, les sociétés et la lutte éternelle pour la liberté

"« Chi si allontana dal gruppo è preda del falco » recita un proverbio del popolo ashanti: il mondo è crudele e i forti hanno sempre oppresso i deboli con la violenza. In assenza di un'autorità centrale l'unica protezione è rifugiarsi in una gabbia - spesso opprimente - di norme, tradizioni e alleanzetra clan. Viceversa, uno Stato forte può proteggere gli individui, ma rischia di mutarsi in un mostro, in una dittatura oppressiva. Per gran parte della storia umana, in ogni luogo e tempo, la libertà non è stata qualcosa di scontato e naturale, ma una conquista sofferta ottenuta solo imboccando una vera e propria strettoia. Questo corridoio virtuoso esiste quando i poteri dello Stato e della società sono in equilibrio: quando le istituzioni sono forti, in grado di fornire servizi e far rispettare le leggi; e quando, al tempo stesso, i cittadini hanno la capacità di tenere sotto controllo e chiamare in causa le autorità. La strettoia analizza il modo in cui le nazioni sono riuscite a bilanciare queste due forze in equilibrio precario. Ripercorre la via attraverso cui alcune sono entrate nel corridoio della libertà e altre ne sono rimaste fuori o ne sono dolorosamente uscite. Esplora la storia della democrazia in Grecia, della nascita degli Stati Uniti e di quella delle nazioni create da Maometto e Shaka a partire da terre e popoli divisi. Traccia le origini di un'Europa dai molteplici centri di potere e di una Cina dominata da un'autorità centrale, con i loro percorsidrammaticamente diversi. Indaga le radici del fallimento di molte rivoluzioni nel Medio Oriente e delle speranze per il futuro dell'Africa. Dopo il best seller Perché le nazioni falliscono, Acemoglu e Robinson aggiungono un nuovo tassello fondamentale al loro grande mosaico che ritrae la storia delle società umane. E ci ricordano, oggi più che mai, che la libertà non è dovuta, ma è una vittoria che dipende da un fragile equilibrio di forze, in bilico tra il caos e l'oppressione."

La strettoia - Come le nazioni possono essere libere

By the authors of the international bestseller Why Nations Fail, based on decades of research, this powerful new big-picture framework explains how some countries develop towards and provide liberty while others fall to despotism or anarchy - and explains how liberty can thrive. Liberty is hardly the 'natural' order of things ; usually states have been either too weak to protect individuals or too strong for people to protect themselves from despotism. There is also a happy Western myth that where freedom exists, it's a steady state, arrived at by 'enlightenment'. But this static view is a fantasy, the authors argue ; rather, the corridor to liberty is narrow and stays open only through a self-reinforcing struggle between state and society - between elites and citizens. Liberty depends on a delicate balance between the two. With compelling stories from around the world, in history and from today - and with a single framework through which the path of any nation can be understood - this masterpiece helps us in the vital task of understanding the past and present, and analysing the future. For today the road to freedom is becoming more treacherous, endangering the peace and prosperity that depend on it - and the opposite of the narrow corridor to liberty is the road to ruin.

The Narrow Corridor - How Nations Struggle for Liberty

Ce manuel, écrit par des experts de la discipline, aborde l'économie dans une perspective pratique et engageante. L'adaptation française propose ici une version condensée de l'ouvrage original, centrée sur le programme des deux premières années de licence, tout en préservant la démarche originale des auteurs. Il permet à l'étudiant d'analyser le monde qui l'entoure selon trois principes clés : - l'optimisation des choix des agents ; - la notion d'équilibre ; - la nécessité de la validation empirique de la démarche théorique. Articulant étroitement faits et théorie, chaque chapitre débute avec une question ancrée dans le réel à l'aide de cas pratiques parlant aux étudiants. L'analyse menée au fi l du texte la résout en l'illustrant d'exemples concrets grâce à une approche empirique. Ce manuel propose un contenu équilibré, examinant autant les questions microéconomiques que macroéconomiques. Outre les concepts et mécanismes fondamentaux de l'économie comme les incitations, la main invisible, la théorie des jeux, la comptabilité nationale, le fonctionnement du marché du travail, les politiques contracycliques, etc. , cet ouvrage offre des développements sur des sujets particulièrement actuels tels que : - l'économie du partage ; - la montée croissante des inégalités, pourtant non mesurées par les principaux agrégats ; - les outils d'analyse permettant de comprendre les prévisions à l'aune des dernières élections ; - le principe de l'off re et de la demande avec l'impact des nouvelles techniques de forage sur les prix du pétrole et du gaz, etc.

Introduction à l'économie

Why Nations Fail - The Origins of Power, Prosperity, and Poverty

Per la scienza sociale è la madre di tutte le domande: perché ci sono paesi che diventano ricchi e paesi che restano poveri? Per quale ragione nel mondo convivono prosperità e indigenza? Alcuni si soffermano sul clima e sulla geografia. Ma il caso del Botswana, che cresce a ritmi vertiginosi mentre paesi africani vicini, come Zimbabwe, Congo e Sierra Leone, subiscono miserie e violenze, smentisce questa interpretazione. Altri chiamano in causa la cultura. Ma allora come si spiegano le enormi differenze tra il Nord e il Sud della Corea? E che dire di Nogales, Arizona, che ha un reddito pro capite tre volte più alto di Nogales, Sonora, città gemella messicana? Le origini di prosperità e povertà risiedono nelle istituzioni politiche ed economiche che le nazioni si danno. Ce lo dimostrano Daron Acemoglu e James A. Robinson, accompagnandoci in un emozionante viaggio nella storia universale, di civiltà in civiltà, di rivoluzione in rivoluzione. Dall'Impero romano alla Venezia medievale, dagli inca e i maya, distrutti dal colonialismo spagnolo, al devastante impatto della tratta degli schiavi sull'Africa tribale, dalla Cina assolutista delle dinastie Ming e Qing al nuovo assolutismo di Mao Zedong, dall'Impero ottomano alle autocrazie mediorientali, le élite dominanti preferiscono difendere i propri privilegi ed estrarre risorse dalla società che avviare un percorso di benessere per tutti. La crescita economica sovverte lo status quo, e per questo è temuta e ostacolata da chi detiene il potere. Ma alcuni paesi sanno cogliere le opportunità della storia: la nascita di sistemi politici inclusivi e pluralisti diffonde la crescita economica a ogni latitudine. L'Inghilterra della rivoluzione industriale, la Francia rivoluzionaria e napoleonica, la nascita della democrazia negli Stati Uniti e, in tempi più recenti, il Brasile di Lula, dimostrano che si può prendere la strada dell'emancipazione politica e sociale. Nell'epoca in cui si assiste al tracollo di molti paesi e alla travolgente ascesa di altri, « Perché le nazioni falliscono » propone una teoria brillante, di rara profondità storica, che cambia il nostro modo di vedere il mondo. E, rifuggendo ogni conformismo, mette in discussione le certezze superficiali: siamo sicuri che la crescita della Cina sia inarrestabile?

Perché le nazioni falliscono

Introduction to Modern Economic Growth is a ground-breaking text from one of today's leading economists. Daron Acemoglu gives graduate students not only the tools to analyze growth and related macroeconomic problems, but also the broad perspective needed to apply those tools to the big-picture questions of growth and divergence. And he introduces the economic and mathematical foundations of modern growth theory and macroeconomics in a rigorous but easy to follow manner. After covering the necessary background on dynamic general equilibrium and dynamic optimization, the book presents the basic workhorse models of growth and takes students to the frontier areas of growth theory, including models of human capital, endogenous technological change, technology transfer, international trade, economic development, and political economy. The book integrates these theories with data and shows how theoretical approaches can lead to better perspectives on the fundamental causes of economic growth and the wealth of nations. Innovative and authoritative, this book is likely to shape how economic growth is taught and learned for years to come.

Introduction to Modern Economic Growth

Les institutions économiques inclusives nécessitent des droits de propriété et des opportunités économiques sécurisés non seulement pour l'élite mais pour un large éventail de la société.

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