Fédor Dostoïevski est né à Moscou en 1821 et mort à Saint-Pétersbourg en 1881. Alors que ses parents le destinent à une carrière d'ingénieur, Dostoïevski s'intéresse aux lettres et à la politique. Il entre très jeune dans un groupe socialiste, ce qui lui vaut d'être arrêté en 1849 et conduit au bagne en Sibérie. Cette peine dure jusqu'en 1954, mais elle lui apporte « une grande connaissance du peuple russe » que l'auteur utilisera dans ses romans, comme dans Crime et Châtiment. Lorsqu'il retrouve la liberté, il est d'abord officier en Sibérie, puis il prend sa retraite en 1860. À partir de cette époque, il voyage en Europe, devient un joueur obsessionnel - ce qui donnera lieu au roman Le Joueur - et se ruine. Sa rencontre avec Anna Snitkine, qu'il engage d'abord comme dactylo et qui devient rapidement sa femme, lui permet de vivre de son métier. Il écrit alors ses romans les plus connus, comme Les Frères Karamazov qu'il publie à 60 ans, peu de temps avant sa mort.

Le joueur

Quattro notti e un mattino per raccontare una storia che si muove al buio e nella penombra della coscienza. Un giovane sognatore, abituato a nutrirsi di sentimenti e impressioni, incontra nella notte una ragazza piangente e sola che sarà per lui l'appiglio verso il concreto mondo diurno. La città di San Pietroburgo saprà cullare nel suo bianco silenzio questa storia a due voci, fatta di confidenze notturne, attese e speranze e il mattino, al risveglio, rimarrà quello strano sapore in bocca, quella domanda di realtà inevasa: nelle notti bianche, negli improbabili intrecci e nei sussurri furtivi di due ipotetici amanti, qual è il vero confine del sogno?

Le notti bianche

"La poesia, credo, forse mi sbaglio, non sono un esperto, la poesia è come la musica, è il pathos, e questo libro, sia nel primo che nel secondo capitolo (un terzo capitolo che evidentemente c'era nella prima stesura si dev'essere perso per strada, chissà dove, non sono un esperto non posso saperlo), è pieno, di musica e di pathos. Vi consiglio, se posso dar dei consigli, e se ne avete voglia, di leggerlo ad alta voce. Credo che cambi. Ci son delle pagine che non si riescono a leggere senza accelerare, ci son delle pagine in cui manca il fiato." (Paolo Nori)

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