Les formes graves de l'autisme se heurtent en France à l'absence de soins adéquats et à la rareté des structures d'accueil comme à la désinvolture des engagements électoraux. Racontée en écho au parcours de la "miraculée" américaine Temple Grandin, la vie quotidienne de/avec Paul requiert l'énergie d'un combat sans fin. Récit ? Roman ? Témoignage ? Aucun genre ne saurait définir l'histoire d'un fils qui jamais ne saura la lire.

Un enfant sans histoire

Minh Tran Huy intreccia memorie collettive e personali in un romanzo che dà voce a chi, rimasto nell'ombra, è stato costretto a mettersi in viaggio e a rompere con le proprie radici. In un'estate newyorkese, la narratrice Line scopre la figura di Albert Dadas, operaio francese affetto dalla "follia del fuggiasco" e si appassiona alle esistenze dei "viaggiatori loro malgrado". In un percorso narrativo che pian piano la riconduce a esperienze sempre più personali, la protagonista ripercorre le vicende della giovane atleta somala Samia, dello zio Thin, della cugina Hoai, e soprattutto quella del padre, morto da poco, fuggito in giovane età dal Vietnam devastato dalla guerra. Line, desiderosa di sciogliere i nodi di un passato a lungo taciuto e riportare alla luce la storia della sua famiglia, instaura una sorta di dialogo in assenza con il padre, ne rievoca la voce e la memoria, sottraendole all'oblio. Un libro dalla scrittura delicata e suggestiva che s'interroga sull'identità e sulla condizione di chi subisce lo sradicamento dalla cultura d'appartenenza.

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