"A knockout short story collection... Each one of these 10 dizzyingly immersive stories offers up a heady and visceral portrait of what ails us, from isolation and self-doubt, to unrequited love and regret over what might have been, to what it means to be (and to be considered) an American." -- San Francisco ChronicleMeng Jin's critically acclaimed debut novel, Little Gods, was praised as "spectacular and emotionally polyphonic (Omar El-Akkad, BookPage), "powerful" (Washington Post), and "meticulously observed, daringly imagined" (Claire Messud). Now Jin turns her considerable talents to short fiction, in ten thematically linked stories. Written during the turbulent years of the Trump administration and the first year of the pandemic, these stories explore intimacy and isolation, coming-of-age and coming to terms with the repercussions of past mistakes, fraying relationships and surprising moments of connection. Moving between San Francisco and China, and from unsparing realism to genre-bending delight, Self-Portrait with Ghost considers what it means to live in an age of heightened self-consciousness, seemingly endless access to knowledge, and little actual power. Page-turning, thought-provoking, and wholly unique, Self-Portrait with Ghost further establishes Meng Jin as a writer who "reminds us that possible explanations in our universe are as varied as the beings who populate it" (Paris Review).

Self-Portrait with Ghost - Short Stories

La notte del 4 giugno 1989 la marea tumultuosa delle proteste di piazza Tienanmen riversa le sue vittime nei corridoi e nelle sale operatorie di un ospedale, dove una donna sta partorendo. Su Lan dà alla luce la sua bambina da sola, e diciassette anni dopo muore improvvisamente. La giovane Liya, che ha ereditato i silenzi e le contraddizioni della madre, è cresciuta negli Stati Uniti e non ha memoria del proprio Paese di origine, di cui a malapena ricorda la lingua. Ora, impigliata nei lacci di un legame materno che è sempre stato scostante ma al tempo stesso tanto agognato, la ragazza è determinata a riportare le ceneri della madre in Cina, dove spera di ritrovare anche le sue radici. Dall'altra parte del mondo, in un territorio abitato dai fantasmi dei vivi e dei morti, ai ricordi di Liya si aggiungono i racconti di altre persone: Zhu Wen, l'ultima donna ad aver conosciuto Su Lan prima che lasciasse la Cina; Yongzong, il padre che Liya non ha mai conosciuto; e Zhang Bo, un amico dei tempi della scuola. Quello che la ragazza ricompone pezzo dopo pezzo è il mosaico di una madre ambiziosa e tormentata, segnata dalla miseria e dalla voglia di riscatto. Meng Jin firma un romanzo d'esordio lirico e potente, una storia di migrazioni geografiche ed emotive, di fuga dal passato e di ricerca delle origini. Un romanzo definito da Publishers Weekly « ingegnoso ed emotivamente feroce », e che per il "Washington Post" tratteggia « il ritratto intenso di una donna bloccata dalla paura di voltarsi indietro ».

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