Cosa accadrebbe se immaginassimo una società realmente inclusiva? Se invece di investire in "adattamenti" posticci per chi non rientra in uno standard imposto, creassimo invece una realtà più rispettosa di tutti i corpi e dei loro bisogni?Rebekah Taussig risponde a queste domande e sposta del tutto il nostro punto di vista. Attraverso il racconto della sua vita, l'autrice ci dimostra la pervasività dell'approccio abilista e l'impatto che questo ha sulle persone, con o senza disabilità. Ci ricorda che ciò che abbiamo in comune è un corpo, un corpo che non è (sempre e per sempre) quello immaginario e ideale che ci viene richiesto: ecco perché questo libro ci riguarda tutte. Taussig, con uno stile confidenziale e spesso ironico, alterna riflessioni profonde ad aneddoti personali, affrontando temi concreti: dalla rappresentazione della disabilità nei media, nei libri e nei film al mondo del lavoro, dalla sessualità alle complicazioni della gentilezza forzata, dagli stereotipi al concetto di indipendenza. L'autrice inoltre pone in relazione femminismo e disabilità, valorizzando un'ottica intersezionale, indispensabile per reimmaginare ciò che ci circonda.

Felicemente seduta - il punto di vista di un corpo disabile e resiliente

A memoir-in-essays from disability advocate and creator of the Instagram account @sitting_pretty Rebekah Taussig, processing a lifetime of memories to paint a beautiful, nuanced portrait of a body that looks and moves differently than most. Growing up as a paralyzed girl during the 90s and early 2000s, Rebekah Taussig only saw disability depicted as something monstrous (The Hunchback of Notre Dame), inspirational (Helen Keller), or angelic (Forrest Gump). None of this felt right; and as she got older, she longed for more stories that allowed disability to be complex and ordinary, uncomfortable and fine, painful and fulfilling. Writing about the rhythms and textures of what it means to live in a body that doesn't fit, Rebekah reflects on everything from the complications of kindness and charity, living both independently and dependently, experiencing intimacy, and how the pervasiveness of ableism in our everyday media directly translates to everyday life. Disability affects all of us, directly or indirectly, at one point or another. By exploring this truth in poignant and lyrical essays, Taussig illustrates the need for more stories and more voices to understand the diversity of humanity. Sitting Pretty challenges us as a society to be patient and vigilant, practical and imaginative, kind and relentless, as we set to work to write an entirely different story.

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