Pour la première fois, un commentaire de la célèbre prière d'Elisabeth de la Trinité : "Ô mon Dieu, Trinité que j'adore", réalisé par un bibliste. Elisabeth de la Trinité : spirituelle française, du Carmel, canonisée par le pape François en 2016. En suivant le charisme du Carmel autant que sa sensibilité propre et ses désirs, elle fait de la recherche de Dieu le centre de sa vie. L'expérience de la présence de Dieu en elle est un point fondamental de existence et ses écrits. Ceux-ci, simples mais intenses, ont franchi les limites du monde carmélitain. Fort de son expérience de bibliste, l'auteur commente la célèbre prière d'Elisabeth au travers des grands symboles qui la traversent (le foyer ; être habité ; le visage ; la lumière ; la nuit). Cette invocation à la Trinité est la synthèse et l'apogée de son expérience spirituelle.

Habiter le secret de ta face

Le testimonianze sulla vita della beata Elisabetta della Trinità, dai Processi di beatificazione.

Testimoni: Elisabetta della Trinità - Dai processi di beatificazione

« Tutte le creature sono connesse tra loro »(Laudato si' 42)Il principio di integralità nella visione dell'humanumLa riflessione sul senso dell'humanum, ampiamente sviluppata negli ultimi anni dalla Pontificia Facoltà Teologica Teresianum, per la 57a Settimana di Spiritualità ha trovato nella Laudato si' di papa Francesco un eccellente punto di riferimento. Alla luce della categoria "casa comune" e del nesso ecologia-integralità, concetti basilari dell'enciclica, si ribadisce, in chiave interdisciplinare, e secondo una prospettiva cristiana, trinitaria e cristologica, l'interazione, originaria e tutt'oggi indispensabile, tra terra e uomo, creato e Creatore, se si vuol parlare con fondatezza di humanum e di vita in pienezza.

«Tutte le creature sono connesse tra loro» - ( Laudato si’ 42)

Contemplare è gustare la dolcezza della Parola, gioire della Parola. La lectio divina è il rinnovarsi della gioia per l'incontro con l'Amico, con lo Sposo. Non è una gioia superficiale, ma la possibilità di abbeverarsi alle sorgenti della Vita: è gustare una Bellezza che rigenera. Il frutto maturo della contemplazione è la trasformazione dell'orante nel tempio vivo che custodisce e comunica la Parola di vita: « non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me » (Gal 2, 20). La contemplazione, poi, coincide con l'evangelizzazione, perché il cammino fedele e costante dellalectio divina ha reso l'orante trasparenza e icona del volto di Cristo Signore.

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