La vie multiple de william d.

"Dubin's Lives" (1979) is a compassionate and wry commedia, a book praised by Christopher Lehmann-Haupt in The New York Times" as Malamud's "best novel since "The Assistant." Possibly, it is the best he has written of all." Its protagonist is one of Malamud's finest characters; prize-winning biographer William Dubin, who learns from lives, or thinks he does: those he writes, those he shares, the life he lives. Now in his later middle age, he seeks his own secret self, and the obsession of biography is supplanted by the obsession of love--love for a woman half is age, who has sought an understanding of her life through his books. "Dubin's Lives" is a rich, subtle book, as well as a moving tale of love and marriage.

La vie multiple de William D.

Bernard Malamud ha consacrato tutta la sua vita alla scrittura. Ha esordito con Il migliore e anni dopo ha vinto il National Book Award. Alla narrativa ha affiancato la professione di insegnante di scrittura presso prestigiose università americane. Le lezioni agli studenti, le interviste e i saggi che ha scritto per far luce sul suo dono (« una benedizione capace di sanguinare come una ferita ») sono un tesoro di consigli per aspiranti scrittori e un invito alla lettura delle sue pagine. Scritti, discorsi e opere narrative racchiudono materiale che dà forma a un libro a parte. Una guida al lavoro di scrittore, ai suoi tormenti e alle sue letture, in cui Malamud rivela il rapporto con i colleghi, con l'ebraismo e con la critica. Il curatore Francesco Longo ha estrapolato dall'opera di Malamud i passi in cui l'autore riflette sulla sua vocazione, svela segreti ed elargisce consigli. Il risultato è una storia d'amore, quella dello scrittore con la letteratura, una passione narrata tante volte, celata nelle numerose pagine romantiche dei suoi testi.

Per me non esiste altro. La letteratura come dono, lezioni di scrittura

Accanto ai suoi romanzi maggiori, Bernard Malamud ha sperimentato con successo la misura del racconto, in cui ha inscenato delle variazioni dei temi che gli sono cari: la fatica, la solitudine, la sconfitta, ma anche un'appassionata speranza di riscatto e di fede, accompagnata da una carica decantatrice di ironia e di humour. Ad esempio in « La corona d'argento » un insegnante che cerca di strappare il padre a una morte inevitabile si imbatte in un rabbino che gli offre come talismano una corona: tutto si vanifica attorno alla sua realtà fisica ed economica. E poi ancora un pittore che vuol diventare grande come Rembrandt e del maestro comincia a portare i cappelli; una giovane casalinga di periferia che sogna una vita da romanzo; un vedovo che insegue il desiderio di un giovane amore; un cavallo da circo che ragiona come un uomo; un ebreo russo che vuole affidare a tutti i costi i suoi racconti a uno sconosciuto affinché li porti all'estero... In ognuno dei racconti di Malamud c'è sempre i tentativo di dare concretezza a un desiderio impossibile: collocare la fantasia al di qua del regno del superfluo, per viverla come una delle dimensioni fondamentali dell'esistenza.

Il cappello di Rembrandt

Après le succès du Tonneau magique et de toute l'entreprise de réédition de Bernard Malamud depuis 2015, Rivages continue d'affirmer haut et fort le génie de Bern avec un second recueil de nouvelles au titre parfait : Les Idiots d'abord. On y retrouve cette atmosphère qui n'appartient qu'à lui, entre fable et réalisme social, ce talent pour sublimer les héros très discrets et leurs vies minuscules. Avec une pointe d'humour mélancolique qui illumine chaque page.

Les idiots d'abord

" Etre patron de rien n'est rien " constate Morris l'épicier juif, un peu à l'image du roi Lear. Sa fille, Helen, une beauté brune de vingt-quatre ans, a sacrifié sa propre éducation pour compléter les maigres revenus de Morris. [...] Elle lit Tolstoï et Dostoïevski le soir et aspire à étudier la littérature. Sa mère, Ida, aide à tenir le magasin et est sans cesse sur le dos de Morris. Ils vivent dans une sorte de monde irréel de marasme, où le temps bat sa propre mesure. [...] Dans ce monde irréel déboule le paumé Frank Alpino, orphelin et holdupnik, qui aide à braquer le magasin de Morris, un foulard sur le nez, le regrette aussitôt, et par un jeu de circonstances insensé, devient le commis de l'épicier. Frank est un saint François moderne, une âme égarée qui fait v u de pauvreté et opère sa propre conversion religieuse. [...] Le Commis n'a rien perdu de son charme ni de sa triste jubilation. Même après quarante ans, je me souviens del'ascension de Frank dans la colonne du monte-charge, de sa secrète observation du déshabillage d'Helen, qu'il devra payer au prix fort. Frank est le moteur de ce conte, il rompt le sort de léthargie jeté sur Helen, Ida et Morris pour leur imprimer sa propre énergie et sa volonté, sa formidable faim d'aimer et d'être aimé. Et Malamud a trouvé une poésie étrange et frustre pour accompagner Frank dans sa quête d'une terre d'accueil à l'intérieur de cette misérable petite épicerie. Jerome Charyn

Le Commis

Roy Hobbs è potenzialmente un eroe: ha un talento innato per il baseball e potrebbe diventare il più grande giocatore del momento. Ma il suo primo tentativo di entrare a far parte di una squadra della major league fallisce miseramente, a causa di una ragazza fuori di testa. Roy riesce a coronare il suo sogno di gloria soltanto quando ormai è avanti con gli anni, a un'età in cui molti giocatori sono vicini al ritiro: avrà pochissimo tempo per dimostrare a se stesso e all'America intera di essere, davvero, il migliore. Il romanzo, pubblicato per la prima volta nel 1952, ha ispirato il film omonimo con Robert Redford.

Il migliore

A 19 ans, Roy est promis à une belle carrière de joueur de baseball. Mais la réalité en décide autrement : il se fait tirer dessus par sa petite amie, créature vénéneuse et séduisante, femme fatale tout droit sortie d'un roman noir de David Goodis. Dix ans plus tard, à l'âge où d'autre prenne leur retraite, Roy accomplit sa destinée. Il devient la star qu'il aurait dû être dans sa jeunesse, pulvérisant tous les records, attirant les foules et les médias. Le pays entier écrit sa légende. Pourtant, l'American Dream s'enraye : Roy a des ennuis, il pressent la chute. Et ne se départit jamais d'une distance mélancolique avec le monde qui l'entoure.

Le meilleur

Pubblicato negli Stati Uniti nel 1957, Il commesso è considerato da molti il capolavoro di Bernard Malamud. La storia è quella di Morris Bober, umile commerciante ebreo che nel cuore di Manhattan conduce una vita misera e consumata dagli anni, e di Frank Alpine, un ladruncolo di origini italiane, deciso a riscattarsi e diventare un uomo onesto e degno di stima, aiutando Morris al negozio. Tuttavia il giovane Frank non resisterebbe dietro al bancone, sempre più assediato dalla concorrenza, se non si innamorasse di Helen, la figlia di Morris. La vicenda è straordinariamente intrecciata intorno alle emozioni, ai segreti, al destino di queste tre esistenze. Il ritmo quasi ipnotico della narrazione, la capacità di attenzione al dettaglio, lo stile limpido e ironico regalano al romanzo quell'atmosfera inconfondibile, a metà fra il tragico e il comico, che rende affascinante la narrativa di Malamud. Con una prefazione inedita di Marco Missiroli.

La vie multiple de william d.

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