Le mauvais oeil

Der schwedische Autor Björn Larsson hat bereits mit seinem Roman Long John Silver gezeigt, daß er zu den modernen Abenteuerschriftstellern gehört. In seinem neuen Buch kommt Ulf, der Eigner eines klapprigen Segelboots, in den Besitz eines my-steriösen Manuskripts. Der Verfasser des Tagebuchs, ein Finne, hat es ihm zugesteckt, als er ihm beim Festmachen seines Kata-marans half und überraschend die Zollkontrolle naht. Ulf vertieft sich noch am selben Abend in die Lektüre. Voller Erstaunen stößt er auf den geheimnisvollen "keltischen Ring", hört von Druiden am Loch Ness und rituellen Opfern aus vorgeschichtlicher Zeit. Ulf wird neugierig und macht sich auf eine gefährliche Reise, von der er nie zurückkehren wird und bei der er nicht nur harmlose Staatsgrenzen, sondern auch oft viel schwierigere, innere Schranken zu überschreiten hat. --Manuela Haselberger

Le Cercle celtique

« Mutano solo il cielo, non l'animo, coloro che vanno per mare »: il famoso aforisma oraziano potrebbe forse servire da epigrafe a questo libro, in cui Björn Larsson torna a parlarci del suo luogo dell'anima attraverso alcuni tra i grandi classici della letteratura di mare. Da Conrad a Maupassant, da Omero a Cristoforo Colombo, dal Nobel Harry Martinson al velista solitario Joshua Slocum, da Biamonti a Childers, ad Álvaro Mutis, ripercorre romanzi e racconti, non tutti noti quanto meritano, intrecciando le biografie degli autori e quelle dei personaggi, interrogandosi sulle loro qualità marinaresche e letterarie, ma soprattutto umane, con la competenza e l'empatia di chi spartisce con loro la duplice passione di navigare e raccontare. Perché continuiamo a considerare il mare come il « simbolo quasi parodistico della libertà », del sogno di una vita più autentica? È il mare vero o il suo mito che custodiamo gelosamente nel nostro immaginario? Siamo sicuri che sia una fonte privilegiata di ispirazione letteraria, che basti aver fatto il giro del mondo a vela per diventare scrittori? Di quale mare parla, in realtà, la letteratura marinara? Di quello duro dei pescatori e dei marinai, del campo di gara dei regatanti, delle acque domestiche di chi vi trascorre il tempo libero per puro piacere? Accantonando ogni analisi teorica, Larsson si appassiona e ci fa appassionare, alle storie, ai personaggi, agli autori che ama, scrivendo da romanziere un libro « eclettico e impressionista » che ci invita a navigare senza rotte prestabilite, con il solo scopo di farci « perdere tra qualche buon libro ai margini della letteratura canonica ».

Raccontare il mare

Quand un capitaine accoste dans un port, on sait qu'il va repartir. Mais son bref passage peut bouleverser la vie des personnes qu'il a rencontrées.Lorsque Marcel débarque avec son charisme dévastateur, son charme irrésistible, certains destins basculent. Rosa Moreno, la jeune serveuse qui végète dans un petit village : Mme Le Grand, qui tient le fichier de tous les marins qu'elle a connus ; Peter Sympson, féru de pierres précieuses ; Jacob Nielsen, informaticin à la retraite qui surfe avec passion sur le web ; tous quatre partent quelque temps après, chacun de son côté, à sa recherche et se retrouvent dans un bar de Kinsale en Irlande, où Marcel finit par revenir. Il entraîne alors ces terriens invétérés et individualistes à bord d'un bateau à voile dont il leur confie la manoeuvre. Ils apprendront la solidarité, comprendront la vanité de certaines choses et la beauté de la vie. Marcel pourra repartir : ses amis se seront trouvés, ils vivront enfin leurs rêves.

Le Capitaine et les rêves

Thriller tra mare e terra, "Il segreto di inga" ha il tipico avvio da romanzo d'avventura: in una notte tempestosa, una donna, aggrappata alla base di un faro per non essere travolta dalle onde che sferzano il molo, lancia per tre volte un grido nelle tenebre. La donna è Inga Andersson, ricercatrice di criminologia la cui esistenza solitaria nasconde un segreto. Ed è questo segreto che la porterà, un po' per caso e un po' per necessità, a restare impigliata nella macchina inesorabile della più potente agenzia di spionaggio del mondo, la NSA, e di Echelon, il temutissimo "orecchio" per l'ascolto globale.

Il segreto di Inga

Long John Silver, notre vieux pirate unijambiste qui aspirait à couler des jours paisibles dans une anse de Madagascar, entouré de sa garde d'esclaves affranchis, entreprend de compléter ses mémoires et de relater sa dernière aventure - sa rencontre, tout aussi édifiante qu'inattendue, avec Charles Barrington, un Lord désargenté, cupide et roué, qui souhaitait se lancer dans la traite négrière... jusqu'à ce que l'aventure tourne court.Long John, toujours aussi beau parleur et qui n'a rien perdu de son esprit de révolte, s'amuse un temps de la naïveté et de l'audace de cet homme sans scrupules, qu'aucun revers de fortune ne semble pouvoir atteindre. Mais bientôt, lassé de son arrogance, il décide de lui réserver une punition exemplaire...

La dernière aventure de Long John Silver

L'éditeur Karl Petersén a persuadé le poète Jan Y. Nilsson d'écrire un roman policier, convaincu qu'il saura en faire un best-seller. Mais Nilsson se résignera-t-il à sacrifier sa réputation et à se plier aux lois du marché ? Acceptera-t-il de signer le contrat que Petersén lui apporte ce soir-là ? Lorsque l'éditeur le découvre au bout d'une corde dans son bateau de pêche, la réponse semble évidente. Le commissaire Barck, lui-même poète à ses heures, n'a aucun doute : les poètes ne se font pas assassiner, ils se suicident. Pourtant, les mobiles ne manquent pas... Dans cette pétillante satire du monde éditorial continuellement à la recherche du prochain succès, seul un policier-poète a l'expérience et la sensibilité pour saisir les vérités cachées derrière les apparences. Ce roman faussement léger est un manifeste en faveur de la beauté du verbe. Un éblouissant jeu de miroirs.

Les poètes morts n'écrivent pas de romans policiers

"Non si nasce liberi, lo si diventa", e non basta né desiderarlo, né sognarlo, né avere la sensazione di esserlo, per diventarlo realmente: essere liberi è una conquista continua, e precaria, che dura tutta una vita. Ed è la sua vita che Björn Larsson sceglie questa volta di raccontarci ad exemplum, il suo apprendistato di quella libertà che è poi il tema di fondo di tutti i suoi romanzi e il filo rosso che unisce i suoi multiformi personaggi, che siano il pirata Long John Silver, MacDuff, Inga o il capitano Marcel. Se già nella Saggezza del mare ci ha rivelato quanto un'esistenza nomade e vagabonda a bordo di una barca, lontana dalle convenzioni e dal superfluo, possa essere un antidoto alla schiavitù della routine e dei condizionamenti, qui Larsson si spinge ancora più in là e più a fondo nella sua riflessione. Dal bambino che non piange la morte del padre, al ragazzo che marina la scuola per seguire un suo percorso di studi, al giovane che preferisce la prigione alla cieca disciplina del servizio militare, allo scrittore combattuto tra il vivere e lo scrivere, attraverso i continui viaggi tra terra e mare, amicizie vere e amori che mettono a repentaglio la sua viscerale indipendenza, ci offre il suo vissuto, non per darci di sé un ritratto ideale, anzi con un'onestà e un rigore che sono già di per sé una lezione di libertà intellettuale, ma per passarci quanto la vita gli ha insegnato sul cammino. Che la libertà esige parità e reciprocità, che non è raggiungibile senza immaginazione e sogni, ma anche senza realismo e disciplina, che è di natura solitaria e deve fare compromessi con l'amore, che la dote principale di cui ha bisogno è il coraggio: di non fare come gli altri, non seguire mode, uniformi, ipocrisie e di saper anche, in un'epoca di proclamato individualismo e di reale conformismo, levare la propria voce contro per ricordare il bisogno di amicizia, di tolleranza e di solidarietà.

Le mauvais oeil

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