Memoriali sul caso Schumann
Ultimo parallelo
Publié par Il Saggiatore, le 16 janvier 2013
Résumé
Questa è la storia degli uomini che giunsero al termine del mondo conosciuto: è la storia della conquista mancata del polo sud. Chi fosse stato accanto a loro li avrebbe visti stanchi e stremati, entusiasti e dolenti, in preda alle follie, abbacinati. Sono eroi che partirono carichi di pellicce, racchette, sci di legno, cani, provviste, pony siberiani, slitte, grammofoni, macchina fotografica, pianoforte, libri, medicine. E la cecità imposta dal delirio bianco dei ghiacci non impedì loro di nutrire senza requie il sogno di raggiungere una meta che non era solo geografica. Dal gennaio 1911 al marzo 1912 il gelo polare mise alla prova la resistenza disumana di quegli uomini alla ricerca del limite del mondo infisso nell'acqua ghiacciata. Attraverso la voce e lo sguardo di un narratore spettrale e innominato, capace di attenzione e intima pietà, in Ultimo parallelo riprende vita la spedizione del capitano britannico Robert Falcon Scott, che, il 17 gennaio 1912, dopo un viaggio di 750 miglia attraverso le distese dell'Antartide, raggiunge il polo sud insieme a quattro compagni. Durante il viaggio Scott e i suoi scuoiano e sezionano i pony per farne provviste, trainano da soli le slitte, sfigurati dal gelo e martoriati dalle tempeste di neve. Ma al loro arrivo trovano una bandiera nera attaccata a una stanga di slitta, in quella terra che assomiglia alla fine ultima del mondo. Scott aveva perso, gli inglesi avevano perso, il polo era dei norvegesi, di Amundsen. Tentando il ritorno alla base, stremati dalla fatica e dal blizzard, Scott e i quattro pionieri trovarono la morte, lasciando in eredità altrettanti diari e un pugno di foto. Ed è a partire da queste immagini, interpretando la fisiognomica dei volti, le espressioni, i gesti, i particolari che compaiono nell'inquadratura che Filippo Tuena muove la narrazione, portandole a intrecciarsi col testo. Le foto sono parte inscindibile della struttura del romanzo, altalenante tra saggio, memoriale di viaggio, lirica e narrativa pura, in una pluralità di voci che dialoga sempre con l'« uomo in più », l'allucinazione eliotiana, specchio dello scrittore che racconta e del lettore che legge. Con Ultimo parallelo, già vincitore del Premio Viareggio 2007, Filippo Tuena non si accontenta di consegnare ai lettori il romanzo definitivo sulla spedizione di Robert Scott e la scoperta geografica del polo sud, ma racconta la storia universale dei soccombenti, degli uomini che si sono confrontati con i propri limiti e ne sono usciti sconfitti.
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