Economia dell'imperduto
Economia dell'imperduto
Publié par UTOPIA, le 26 novembre 2020
Résumé
Le leggi del mondo, rigide ma sempre in equilibrio sulla precarietà della vita. L'oltre, incerto, che legittima l'uomo e lo sostanzia. Con la sua lingua preziosa e misurata, Anne Carson traccia un parallelismo tra le biografie di due poeti europei, il greco Simonide di Ceo e il romeno di origine ebraica Paul Celan. « Forse sono poeti quelli che sperperano ciò che i loro padri avrebbero risparmiato », scrive l'autrice. Eppure Simonide è stato uno dei primi intellettuali a scrivere versi in cambio di denaro. E così Paul Celan, sopravvissuto all'Olocausto e cultore della memoria, che trascorre gli ultimi anni della vita in un regime capitalista di reificazione, in cui tutto ha il valore del proprio corrispettivo economico. Ma se è vero che a « dispetto d'ogni altra cosa, questo soltanto, sì, il linguaggio, rimane imperduto », come Celan stesso scrive, se è vero che la poesia è l'unica testimonianza del passaggio fugace di un uomo nel mondo, cosa va perduto quando si spreca una parola? Anne Carson riflette sul concetto di « economia poetica », intrecciando le vite di due uomini « nel mondo e mai del mondo », testimoni della propria epoca e cultori di un'arte senza tempo.
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