Romero et Rutilio

Viaggio, frontiera, lotta, germoglio, cose, Logos, pandemia: l'autore propone un viaggio letterario inusuale e affascinante che spazia dagli erranti dell'epica classica (Ulisse ed Enea) e in autori come Musil, Mann, Kafka alla poetica nei discorsi di papa Francesco durante il periodo più buio del lockdown. Dai vasti panorami della letteratura americana (Whitman, Dickinson, Lee Masters) alle figure di pugili sul ring, metafora della fatica di vivere (Hemingway, O'Connor ma anche film come Cinderella Man, Toro scatenato, Million Dollar Baby), con un'incursione nella dinamicità della poesia cinese. Dall'attenzione accesa dalla letteratura sugli oggetti più quotidiani all'ineffabile volto del Logos fatto uomo. Parole che aprono ampi orizzonti dopo la tempesta, per affrontare meglio il futuro.

Fiamma nella notte - Sette parole per immaginare il futuro

La XIVe Assemblée ordinaire du Synode des Evêques fut une étape fondamentale dans la démarche de grâce que vit l'Eglise sous la conduite du Pape François et selon la voie ouverte par le Concile Vatican II. Le Synode a clairement fait un nouveau pas pour aborder d'épineuses questions, telles que la vie sacramentelle des divorcés remariés civilement. L'expérience de la consultation se trouve désormais aux mains du Pape. Le "noeud" même du Synode, comme expérience spirituelle soumise au discernement, a échappé aux approches unilatérales. Finalement, il reste que ce qui est le plus important du Synode, c'est sa dynamique, et l'image d'une Eglise qui veut coller à la réalité, la regarder en face, considérer les personnes avec leurs histoires concrètes ; image d'une Eglise qui ne se dresse pas comme un "monolithe" mais a le courage de tout affronter sérieusement. Apparaît ainsi une Eglise qui veut résister à la tentation de "juger" avant de "voir", et de toucher la vie de ses enfants avec une main capable d'accompagner et de guérir.

Le synode sur la famille - Portes ouvertes

Lors d'une rencontre privée avec les jésuites polonais à Cracovie, le pape François a affirmé que "l'Eglise a besoin de grandir dans le discernement, dans la capacité de discerner". Mais qu'est-ce que le discernement ? Nous dirons simplement ici que le discernement est la capacité que possède notre raison humaine à chercher et à trouver le meilleur moment et le meilleur moyen concret pour faire le bien. Au niveau spirituel, le meilleur moment et le meilleur moyen concret sont ceux qui sont agréables à Dieu. Et ils ne coïncident pas toujours avec ceux que la prudence humaine suggère. En effet, la sagesse pratique de la croix est folie pour certains et sottise pour d'autres. Cet ouvrage regroupe sept articles de La Civilta Cattolica consacrés au discernement dans le cadre de la vie chrétienne et la réforme de l'Eglise.

Maturité chrétienne et discernement

Quand la foi passe par le réseau

La morte di p. Rutilio e` stata il frutto del suo lavoro a favore della dignita` dei piu` poveri; Romero e` un chiaro esempio di vescovo plasmato interiormente dalla lettura della Bibbia e dalla riflessione sul magistero della Chiesa, e formato pastoralmente dal suo stesso popolo. Entrambi avevano un forte entusiasmo apostolico, che si manifestava pero` in forme diverse. Grandi predicatori sia Romero sia Rutilio, capaci di parlare alto e forte, e di toccare profondamente l'anima popolare, differivano per essere l'uno estremamente verticale, mistico, proteso alla trascendenza, intento a elevare uomini e cose, e l'altro naturalmente portato a essere orizzontale, a rendere Dio all'uomo nel quotidiano, nel linguaggio popolare del piu` umile dei focolari domestici, con esempi e metafore veracemente terrene.

Romero e Rutilio

Ha un significato il colore? È il medesimo per tutti? Che relazione c'è tra i colori e la vita? Sono domande che possono apparire eccentriche, eppure non si può pensare una vita senza colori, una vita 'in bianco e nero' (anch'essi colori!). Come spiega Antonio Spadaro in queste pagine, il colore è uno dei canali attraverso i quali il mondo viene a noi, è un potente tramite di comunicazione, « giunge dall'esterno, da un oltre che offre il senso alle cose di qua, alla vita, agli oggetti. Il colore raggiunge l'artista che lo scopre, è l'intuizione di un mondo che deve ancora venire ». Questo libro parla proprio di quattro artisti, protagonisti dell'arte statunitense del Novecento, e del loro percorso di ricerca attraverso il colore: Edward Hopper, Mark Rothko, Andy Warhol e Jean-Michel Basquiat. Le loro opere sono come delle 'icone' che alludono a un 'oltre': icone dell'attesa, della luce, dell'altrove, del lato oscuro. Variazioni di una costante dell'esperienza umana: la vita è radicalmente colorata. Ha sfumature infinite, evidenti distinzioni e trame fitte di relazioni, fino a quello che la poetessa Mary Oliver ha definito lo splash of happiness: « Come potrebbe esserci un giorno nella tua intera vita che non abbia il suo schizzo di felicità? ». E lo schizzo è sempre una macchia. Di colore.

Oltrecolore - Hopper Rothko Warhol Basquiat

Pietro Favre (1506 -1546), il primo compagno di Ignazio di Loyola, non è uno dei gesuiti più noti. Eppure, senza Favre, senza la sua straordinaria amicizia con Ignazio, la Compagnia di Gesù non ci sarebbe. Il profilo umano e la visione spirituale di Pietro Favre sono ricostruiti in questo volume con un mosaico di contributi - scritti tutti da gesuiti - capaci di cogliere la rilevanza e la modernità di questa figura, che papa Francesco ha proclamato santo, proponendolo come modello e punto di riferimento. Il primo intervento è un grande affresco sulla vita di Favre. A seguire contributi su alcuni aspetti specifici: il suo essere « pellegrino »; la sua visione di « riforma » interiore; il suo sacerdozio vissuto in spirito di discernimento; le parole chiave della sua spiritualità; la sua devozione per gli angeli, fedeli compagni di cammino; la sua sensibilità ecumenica. Pagine dense, per ricostruire le tracce della straordinaria esperienza di un grande gesuita, che ha vissuto la vita come un'avventura umana e spirituale.« Quando, durante la mia intervista di fine agosto 2013, chiesi a papa Francesco quale fosse il suo gesuita preferito, ho avuto un sobbalzo quando ho sentito il nome di Pietro Favre. Perché al Papa piace Favre? Lui mi ha risposto sostanzialmente facendo una lista di ragioni: "Il dialogo con tutti, anche i più lontani e gli avversari; la pietà semplice, una certa ingenuità forse, la disponibilità immediata, il suo attento discernimento interiore, il fatto di essere uomo di grandi e forti decisioni e insieme capace di essere così dolce, dolce..." »

Pietro Favre

"Je désire une Église qui sait entrer dans les conversations des hommes, qui sait dialoguer. C'est l'Église d'Emmaüs où le Seigneur « interviewe » les disciples qui cheminent, découragés. L'interview m'apparaît comme un élément de la conversation de l'Église avec les hommes d'aujourd'hui." 
Pape FrançoisCette série de huit entretiens, dont sept inédits, rassemblés par le jésuite Antonio Spadaro, vient éclairer les cinq premières années du pontificat de François. Des textes forts qui aideront les uns et les autres dans leur vie chrétienne, dans leur amour de l'Église et dans leur manière de se mettre au service du monde.Titre original : Adesso fate le vostre domande

Romero et Rutilio

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