Accidental, the

Mari e Jonna, due artiste, due atelier ai capi opposti di un grande edificio sul porto di Helsinki, e una casetta condivisa su una piccola isola solitaria davanti al mare aperto. Mari scrive, illustra, sogna, si fa domande, accoglie un maestro burattinaio russo che sacrifica il sonno all'arte, si appassiona a una donna sola al mondo che le chiede il senso della vita. Jonna dipinge, intaglia il legno e trova risposte, cerca di catturare la realtà con la sua cinepresa, ama i film western di serie B e i capolavori di Fassbinder, e mette mano al fucile da caccia quando c'è bisogno di una « sana spietatezza ». Le loro personalità si scontrano e si confrontano attraverso dialoghi sagaci e silenzi che non hanno bisogno di parole, unite da un'urgenza creativa che riesce ogni volta a gettare una luce nuova sulle cose e sulla natura umana, a trasformare la quotidianità in una riserva di piccole epiche fuori dall'ordinario e di inattese rivelazioni. Definito da Ali Smith « una vera opera d'arte », Fair play è una partita a due, un gioco sottile tra due donne fieramente indipendenti che con ironia e nel rispetto inviolabile dei reciproci spazi mantengono sempre vivo uno scambio autentico, pungente, eppure pieno di tenerezza. Con la sua finezza di lingua e di sguardo, capace di cogliere il significato racchiuso nel gesto più semplice, Tove Jansson traduce in un gioiello letterario il rapporto con la donna con cui ha condiviso quarant'anni di lavoro e di vita, in un equilibrio lieve e rivoluzionario, all'insegna di quella libertà che accompagna una riuscita storia d'amore.

Fair play

AUTUMN

Sophia Cleves a proposé à son fils Art - avec qui elle entretient des relations plutôt distantes - de venir passer Noël dans sa grande maison en Cornouailles. A cette occasion, il était prévu qu'il lui présente sa petite amie Charlotte. Sauf que Charlotte rompt avec Art. Ce dernier ne voulant pas se désavouer devant sa mère, il propose à une jeune femme rencontrée à un arrêt de bus de jouer le rôle de Charlotte le temps des fêtes de fin d'année. Une fois sur place, le faux couple se rend compte que la mère d'Art ne va pas bien. Son comportement est erratique, et elle semble confuse. Art appelle sa tante Iris au secours, bien que les deux femmes ne se soient pas parlé depuis trente ans. Un drôle de week-end commence alors : le souvenir d'autres fêtes de Noël surgit, la mémoire de l'enfance commune aussi, puis la brouille autour des choix idéologiques des deux soeurs refait surface. Car Sophia est une femme d'affaires à la retraite, alors que sa soeur Iris a consacré sa vie au militantisme politique et n'a renié aucune de ses convictions. L'hiver, pour Ali Smith, est la saison des ruptures, des convictions qui nous séparent, avant d'être celle des retrouvailles. Son regard sur les faux-semblants de nos sociétés à l'ère de la post-vérité est impitoyable, tendre et drôle à la fois, portée par une langue d'une grande poésie. Traduit de l'anglais par Laetitia Devaux

Hiver

The first of two new, interconnected novels from bestselling, award-winning, Booker-Prize shortlisted author Ali SmithFollowing her dazzling five-novel portrait of our age, the 'Seasonal' sequence, Ali Smith returns with the first of two novels which belong together but can be read independently. Gliff - a Scots or Northern word for a glimpse, a shock, a glance - will not only tell its own story but also contain within it a hidden story, to be revealed only in a second novel, Glyph - from the Greek, meaning a mark, carving or symbol - to be published a year later. In form and feeling, Gliff will light a new, fabular and fabulist path for Ali Smith and for us through the gathering darkness of our chaotic times.

Gliff

Richard Lease, réalisateur démodé, ne se remet pas de la mort de sa grande amie Paddy, sa scénariste, sa boussole. Ivre de chagrin, il entreprend de voyager. C'est alors qu'il rencontre Bretagne, employée dans un centre de détention pour migrants. Elle aussi a quitté Londres, sans réfléchir, pour revoir Florence, une mystérieuse jeune fille qu'elle a connue au centre. Le printemps va-t-il permettre à ces âmes perdues de se retrouver ? Ali Smith poursuit sa réflexion poétique et politique sur nos sociétés contemporaines en portant une attention particulière à ceux en fuite ou rejetés. Sa fantaisie infuse une narration centrée sur la misère cachée. Et, en faisant appel à Charlie Chaplin, Katherine Mansfield, Rilke ou encore Shakespeare, elle nous conduit vers un printemps libérateur. Des cartes postales, colorées, émouvantes, remplies de phrases simples qui vont droit au coeur. Thomas Stélandre, Libération. Les trajectoires entremêlées des personnages dessinent une précieuse mosaïque placée sous le signe de l'art et de la beauté. Fabrice Colin, Lire magazine. Traduit de l'anglais par Laetitia Devaux.

Printemps

Le réalisateur Richard Lease a connu des jours meilleurs. Il n'est plus à la mode, et ne se remet pas de la mort de sa grande amie Paddy. Elle fut sa scénariste, son soutien et sa boussole. Ivre de chagrin, il entreprend un voyage vers le nord du pays, sa route va alors croiser celle de Bretagne, qui travaille dans un centre de détention pour migrants. Elle aussi est partie de Londres sans réfléchir, à la poursuite de Florence, une mystérieuse jeune fille qui a secoué l'institution où est employée Bretagne. Le printemps va-t-il permettre à ces âmes perdues de retrouver leur chemin ? Ali Smith poursuit sa réflexion poétique et politique sur notre époque en portant une attention particulière aux gens déplacés, en fuite ou rejetés. Sa joyeuse fantaisie infuse une narration pourtant centrée sur la misère cachée de nos sociétés contemporaines. En faisant appel à Charlie Chaplin, Katherine Mansfield, Rilke ou encore Shakespeare, elle nous amène vers un printemps libérateur.

Richard è un regista televisivo ormai anziano; la sua migliore amica, la geniale sceneggiatrice con cui ha lavorato ai suoi film più belli, è morta da poco, e lui è stato ingaggiato per l'adattamento dozzinale di un romanzo di successo; solo e sconfortato, è fuggito da Londra ed è in pieno stallo esistenziale. Brittany è una giovane donna che lavora come agente di sicurezza in un centro di detenzione dove vengono stipati gli immigrati senza documenti in (vana) attesa di rimpatrio; il suo impiego la sta disumanizzando sempre di più: il saluto che fa alle siepi dell'ingresso all'inizio e alla fine di ogni turno sembra il suo unico momento di dolcezza e sollievo. Nella vita di entrambi piomba però Florence, una dodicenne dalle origini misteriose e dall'irresistibile carisma, e l'incontro avrà effetti letteralmente miracolosi - o forse solo profondamente umani. Nel terzo volume della sua tetralogia ispirata alle stagioni (che all'uscita nel Regno Unito è arrivato subito al primo posto nella classifica dei bestseller), Ali Smith ci regala un'altra magistrale storia di confronto fra diversità, di accoglienza e di speranza, che è al tempo stesso una fotografia del presente e una parabola universale. La sua voce, pulsante di amore per la realtà ma anche potentemente fantasiosa e letteraria, è quella di una scrittrice indispensabile per i nostri tempi.

Primavera

Elisabeth, ricercatrice trentenne presso l'università di Londra, torna nella cittadina di provincia dove abita la madre per stare accanto a un vecchio vicino di casa, Daniel, centouno anni, che trascorre in uno stato di sonno profondo quelli che sono forse i suoi ultimi giorni di vita; malgrado la differenza di età i due sono stati a lungo legati da un'amicizia strettissima, che si è bruscamente interrotta anni prima e di cui Elisabeth, al capezzale di Daniel, cerca di riannodare i fili. Fuori da quella stanza c'è poi un paese traumatizzato dal voto sulla Brexit, percorso dalla paura e dall'intolleranza; ma anche una donna di mezza età, la madre di Elisabeth, che grazie a una comparsata in un reality show trova l'amore dove non avrebbe mai immaginato di cercarlo. Primo romanzo di una tetralogia ispirata alle quattro stagioni, Autunno è costruito come un caleidoscopio di aneddoti, visioni, ricordi che ci fanno entrare in maniera sempre più intensa nella vita dei suoi personaggi. Lucidissimo nel ritrarre una società in crisi, e al tempo stesso carico di compassione e di speranza, è una meditazione sull'incontro con il diverso e sul potere trasformativo della creatività umana; un romanzo dalla voce ammaliante, ricca di echi letterari ma anche capace di parlare in maniera diretta alla nostra inquieta contemporaneità.

Accidental, the

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