D'une réunion des Joueurs Anonymes à l'exubérante maison-musée d'un magnat de la presse, de ses débuts à Vogue aux journaux locaux underground, c'est toujours l'Amérique que Joan Didion scrute, dans ses vérités et contradictions. Publiées en français pour la première fois, ces chroniques semblent aussi répondre à la question "pourquoi écrire ? ". Avec sa liberté de ton, son humour et son sens de la formule, Joan Didion évoque le style, la sincérité de l'écriture à la première personne et le parcours qui l'a conduite à devenir l'écrivain qu'elle est aujourd'hui. Cette figure mythique de la littérature américaine continue d'inspirer des générations d'auteurs et brille ici dans toute sa modernité et sa puissance visionnaire.

Pour tout vous dire

From one of America's greatest and most iconic writers: an honest and courageous portrait of age and motherhood.
        Several days before Christmas 2003, Joan Didion's only daughter, Quintana, fell seriously ill. In 2010, Didion marked the six

Blue nights

La vita cambia in un istante. Passa dalla normalità alla catastrofe. John Gregory Dunne, sposato da quarant'anni con Joan Didion, muore all'improvviso la sera del 30 dicembre 2003. Ed è così che per Joan inizia l'anno del pensiero magico. Un anno in cui tutto viene rimesso in discussione, riconsiderato, riformulato. Le idee sulla morte, sulla malattia, sul calcolo delle probabilità, sulla fortuna e sulla sfortuna, sul matrimonio e sui figli e sulla memoria, sul dolore, sui modi in cui la gente affronta o non affronta il fatto che la vita finisce, sulla fragilità dell'equilibrio mentale, sulla vita stessa. Una scrittrice ironica e graffiante, un'icona dell'America contemporanea racconta se stessa con sincerità, con crudezza, e racconta una storia d'amore. Le sue parole colpiscono nel profondo chiunque sappia che cosa significa amare qualcuno e perderlo. Pagine che scandiscono un rito di passaggio, che si affollano di riflessioni, letture, stralci di conversazioni, di stratagemmi per sopravvivere. Come quel pensiero magico che induce a credere di poter modificare ciò che è già accaduto, di poter tornare indietro, perché lui possa tornare indietro. Fino a che, dopo un anno e un giorno, Joan si rende conto, quasi suo malgrado, che qualcosa sta cambiando. Che guardando al tempo trascorso incontra ricordi in cui John non è più presente. Che è necessario, e giusto, lasciare andare i morti. Per poter sopravvivere. Per poter continuare a vivere.

L'anno del pensiero magico

Grace se donne pour mission de temoigner de l'histoire de Charlotte. Les deux femmes sont americaines, leurs chemins se croisent dans une petite republique d'Amerique Centrale ou Grace vit depuis des annees. Quand Charlotte s'y installe pour essayer de retrouver sa fille Marine, elle ne soupconne pas que son destin va se jouer dans ce pays ronge par la violence et la corruption. Grace - placee au coeur de la classe dirigeante de l'Etat par son mariage - essaie de l'aider. Elle est scientifique, se veut rationnelle. Elle est pourtant incapable de comprendre les passions de Charlotte, une femme qui engage sa vie sans concessions, jusqu'a se perdre.Roman d'une tragedie a la fois intime et politique, Un livre de raison impressionne toujours, quarante ans apres sa premiere publication, par son ecriture laconique et par l'acuite du regard de Joan Didion.

Un livre de raison

Inez Victor è una donna bella e affascinante, rilascia interviste, organizza cocktail party e raccoglie fondi. Suo marito, Harry Victor, è un senatore degli Stati Uniti d’America, impegnato in una perenne campagna elettorale. Cosa faccia Jack Lovett, invece, nessuno lo sa con precisione. Forse il consulente per il governo, forse l’agente segreto, forse il trafficante d’armi. Jack è l’uomo giusto nel posto giusto. È così che ha conosciuto Inez, sposata Victor, la donna giusta al momento sbagliato. Fra Honolulu e il Sudest asiatico, tra Washington e New York, gli sguardi e i gesti fra i tre si intrecciano sempre di più stringendoli nella morsa di quegli anni ’70 che hanno visto la politica americana rendersi inseparabile dalle vite private dei suoi protagonisti. Fotografata, ripresa, inseguita, Inez osserva la sua vita cadere a pezzi come se non la riguardasse. Solo un danno collaterale, l’ennesimo di una esistenza vissuta fra compromessi e manipolazioni, dietro le quinte di un potere sempre più inafferrabile.

Démocratie

Da dove vengo è l'opera in cui Joan Didion raccoglie tutta se stessa: è la sua autobiografi a, restituitaattraverso il prisma della storia americana. Dopo la morte della madre, la necessità di congedarsidai genitori la porta a guardare dentro il rapporto con la famiglia e a scavare il luogo da cui proviene, dissodare la propria identità, chiedersi, appunto, « da dove vengo ». Didion si rende conto di non aver mai capito la California, di doversi liberare dall'incantesimo sotto il quale è sempre vissuta. Con Da dove vengo Joan Didion scrive quindi la storia della sua terra, la storia della sua famiglia, la sua storia. Che si trasforma in una struggente contronarrazione dell'epica della frontiera, dalle traversate degli antenati al mito delle « cose selvagge » e del ranch, dai sogni dei pionieri ai leggendari grandi latifondisti. Lo spirito individualista e il trionfalismo civico, la scomparsa e il continuo riaffi orare di un paradiso naturale perduto, i grandi cambiamenti del dopoguerra, la potenza ciclopica della ferrovia, le speculazioni del mercato immobiliare e dell'industria aerospaziale, tutte le malinconie e le contraddizioni delle classi sociali: ogni cosa è declinata in toni intimi e corrosivi. Così la più raffi nata scrittrice americana del nostro tempo passa al setaccio ogni granello di sabbia californiana e con grazia predatoria smaschera, ricompone, ripudia e invoca il proprio affresco delle origini. Da dove vengo è un'opera cadenzata sulle note di una lucida nostalgia. È l'esplorazione, tra siccità e alluvioni, di un territorio emotivo saldamente intrecciato a quello reale. Se la revisione del cosmo californiano è prima di tutto una rifl essione su di sé, al termine di questo lungo viaggio Joan Didion trova la sua miniera d'oro, la sua eredità, la sua America, il suo dove. E noi con lei.

Da dove vengo - Un'autobiografia

Sono passati sette anni da quando Joan Didion e John Gregory Dunne festeggiavano il matrimonio della figlia Quintana Roo. Joan Didion siede alla scrivania, sfoglia vecchi album e rivive quel giorno, i gelsomini del Madagascar nei capelli della figlia, il fiore di frangipani tatuato sulla spalla. Affiorano istantanee degli anni passati con Quintana in California: Malibu`, la scuola di Holmby Hills, le stagioni « che arrivano in modo cosi` teatrale da sembrare colpi di un destino inatteso ». I ricordi spingono Joan Didion a interrogarsi sul suo essere madre, ora che la figlia e` morta. A rileggere ogni evento della vita di Quintana in cerca di segni che forse non aveva voluto vedere. A fare i conti con il tempo che scorre, con la malattia e la vecchiaia. Blue Nights sono le ore lunghe e luminose del- la sera che a New York preannunciano il solstizio d'estate - « l'opposto della morte del fulgore, ma anche il suo annuncio » - e che Joan Didion passa a riflettere sulla fine della promessa, sull'inevitabi- lita` della dissolvenza. Joan Didion con Blue Nights eviscera ed esorcizza la sofferenza personale attraverso la scrittura; trasforma il dolore che la assilla in un racconto universale sulla perdita e sul tormento.

Tout le monde se souvient de L'Année de la pensée magique, le récit que Joan Didion avait consacré à la mort de son époux. Or, quelques semaines à peine avant la parution de ce livre aux États-Unis, en 2005, une nouvelle tragédie frappait Joan Didion : la mort de sa fille adoptive, Quintana, des suites d'une longue maladie.Après avoir érigé un inoubliable tombeau littéraire à l'homme de sa vie, Joan Didion adresse, dans Le Bleu de la nuit, un vibrant hommage funèbre à leur fille. Mais qu'on ne se méprenne pas : loin d'être une « suite » de la Pensée magique, ce récit serait plutôt son image en miroir, une variation inversée. On y retrouvera, intactes, la puissance et la singularité de l'écriture de Didion, sèche, précise, lumineuse face à la nuit. Dans un puzzle de réminiscences et de réflexions (sur la mort, bien sûr, mais aussi sur les mystères de la maternité, de l'enfance, de la maladie, de la vieillesse, de la création.), l'auteur mène un combat acharné contre les fantômes de la mélancolie, des doutes et des regrets. Poignante sans jamais verser dans le pathétique, d'une impitoyable honnêteté envers elle-même sans jamais céder aux sirènes de la complaisance ou de l'impudeur, elle affirme une fois de plus, au crépuscule de son existence, sa foi dans les forces de l'esprit et de la littérature.

Le Bleu de la nuit

A ruthless dissection of American life in the late 1960s, from the author of The Last Thing He Wanted and A Book of Common Prayer.

 One thing in my defence, not that it matters: I know what 'nothing' means, and keep on playing

 Somewhere out beyond Hollywood, hollowed-out actress Maria Wyeth's life plays out in a numbing routine of perpetual freeway driving. In her early thirties, divorced from her husband, dislocated from friends, anesthetized to pain and pleasure, Wheth is a woman who has run out of both desires and motives - the epitome of a generation made ill by too much freedom.

 More than five decades after its original publication, Play it as it Lays remains a profoundly disturbing novel that ruthlessly dissects American life in the late 1960s, from the author of The White Album and The Year of Magical Thinking.

Pour tout vous dire

Résumé

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